Il Gallo Italico, l’arabo, il greco, il latino, il francese, lo spagnolo e il portoghese.
Ecco gli idiomi e le lingue che da sempre hanno influenzato la lingua siciliana.
Messina, crocevia di tante culture, di tante fasi storiche, non fu da meno nell’evoluzione della lingua locale. Ancor prima di Palermo e di Catania.
La lingua è quel qualcosa che ha sempre caratterizzato l’uomo, gli scambi commerciali, istituzionali e di relazioni più in generale; ma allo stesso tempo è stata la disciplina fondante della connessione del popolo messinese, delle sue interazioni e della sua messinesità, la quale oggi caratterizza tutti i suoi abitanti.
Il “Bellu” che si pronuncia a Messina, nella sua provincia diventa “Beddu” con la doppia D invece che della doppia L, l’origano che in alcune parti della zona nord si dice “Riinu” in altre del centro e della zona Sud si pronuncia con la definizione “Rienu”, nelle zone distanti dal centro spesso viene detta “Rianellu” o “u Rianeddu”.
Insomma, per non dilungarci, dobbiamo dire che il messinese è un dialetto complesso quanto articolato e che non basterebbe una enciclopedia per spiegarne le sfaccettature.
Inoltre la parte della Sicilia nord orientale insieme alla parte Sud della Calabria è di fatto la zona più grecanica al di fuori della Grecia.
Possiamo tranquillamente affermare che da Catanzaro alla parte nebroidea della nostra provincia, l’influenza grecanica portò certamente una evoluzione lessicale non di poco conto. E così fu anche per il periodo della dominazione spagnola e araba ancor prima.