Quante granite vi siete goduti quest’estate? A colazione, prima di andare al mare, come spuntino sotto all’ombrellone, di ritorno a casa prima di cena… Le granite sono perfette sempre!
Se il loro sapore ormai non ha più segreti per voi, dopo anni e anni di pratica cucchiaio dopo cucchiaino, scommettiamo che ci sono ancora molte cose che non sapete sulle granite. La loro origine, ad esempio.
Da che mondo è mondo, quando si parla di granite, si pensa subito alla Sicilia. È proprio qui che gli abitanti possono godere della prelibatezza fredda ogni volta che vogliono, con grande invidia dei loro connazionali oltre lo Stretto. Ma vi siete mai chiesti com’è nata la ricetta?
Sembra proprio che le granite non siano una ricetta di recente invenzione. Secondo molti, infatti, le prime granite venivano preparate con la neve dell’Etna e dei monti Nebrodi. E pare anche che esistesse un nome specifico per identificare l’antico mestiere di raccolta dell’acqua gelata: i “nivaroli”. Il loro lavoro era quello di raccogliere la neve d’inverno per poi conservarla in apposite “neviere” sottoterra. In estate, poi, gli stessi nivaroli prelevavano la neve conservata per portarla in città dove veniva adoperata per la preparazione delle “prime granite”, insieme ad altri ingredienti con miele, frutta, fiori e sciroppi.
Un’altra teoria afferma che il lavoro dei nivaroli fosse stato avviato dagli arabi, i quali volevano introdurre il loro “sherbet” nell’Isola. Molto simile alle granite, lo “sherbet” era una bevanda ghiacciata aromatizzata con la frutta.
Di granite ce ne sono tante. Esistono quelle più cremose e quelle più granulose; a base di caffè, frutta o di fiori; con o senza panna; da sole o (ben) accompagnate da una fragrante brioche. E poi, a seconda delle zone dell’Isola, ci sono le specialità assolute. A Messina, ad esempio, la vera specialità è quella al caffè, ma non solo. Che siano al caffè, limone, fragola e altri gusti, la città sullo Stretto è la patria della granita e della sua fedele compagna, la brioche.
Ecco, allora, un breve tutorial su come gustarle al meglio da noi de L’Ancora, la caffetteria tipica che s’incontra appena sbarcati sul porto della città.
Scelta molto goduriosa che diventa assolutamente indispensabile quando si vuole gustare una granita al caffè.
Affondate il cucchiaino e andate fino al fondo del bicchiere. Raccogliete entrambe granita e panna e gustate. Ripetere fino alla fine. Se necessario, ovvero se non ne avete percepito bene il sapore, ordinatene un’altra e ricominciate da capo.
Sicuramente la più golosa di tutte.
Prendete con le dita un pezzo di brioche ed immergetelo nella granita. Attendete qualche secondo che s’imbeva bene e portate alla bocca.
Attenzione: pericolo sgocciolamento.
Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. La brioche con gelato è una delle dolcezze più golose di sempre, di quelle che è veramente difficile da trovare al di fuori della Sicilia.
Muniti di cucchiaino, iniziate a gustare singolarmente il gelato.
Fermatevi quando la quantità di gelato vi permetterà di chiudere le due fette di brioche a mo’ di panino.
Agguantate con le mani e mangiate a morsi.
Per gustare la brioche da sola, iniziate staccando con le mani «il cappello». Continuare fino a che l’unica cosa che resterà sarà il luccichio sulle vostre dita.
In alternativa, dopo aver rimosso il cappello, potete riempire la brioche con cucchiaiate di granita.
Siamo sicuri che adesso vorreste provare tutte le fasi del nostro tutorial. Vi aspettiamo a L’Ancora per provare le nostre granite e brioche.