Tradizioni messinesi: le ricorrenze di gennaio
Tradizioni messinesi, chi più ne ha più ne metta!
Oggi vogliamo tralasciare momentaneamente ricette e consigli per gli acquisti per raccontarvi un po’ del nostro folklore!
Il 17 gennaio ricorre una data molto importante per la provincia di
Messina, la
Festa di Sant’Antonio Abate che si tiene tradizionalmente a
Santo Stefano Medio in provincia di Messina.
La Festa di Sant’Antonio Abate
La Festa di Sant’Antonio Abate viene accompagnata dalla settena: sette giorni di preparazione durante i quali si recitano preghiere e si cantano gli inni composti in loco.
La sera della vigilia si accende “u fogu” al piano terra della torre campanaria. Questo gesto viene compiuto per devozione e per chiedere la grazia di essere guariti da una brutta malattia, comunemente intesa come il fuoco di Sant’Antonio.
Il fuoco viene acceso con la legna che i fedeli portano in dono, andando a fare “u viaggiu”, una visita di devozione al Santo.
Il fuoco, con le sue fiamme, nei secoli ha annerito e consumato i gradini della rudimentale scala in pietra che porta in cima al campanile.
Festa di Sant’Antonio Abate
La Festa di Sant’Antonio Abate: l’inno e canti
Pensate che l’inno di Sant’Antonio e le sue litanie ripetono antiche melodie paesane al suono di un vecchio organo a canne che viene azionato a mano per mezzo di un mantice sdrucito!
Sant’Antonio, dopo 1700 anni, ancora continua a trasmettere il fascino della contemplazione di Dio.
Una strofa dell’inno cosi recita: “Umiltà fu tua corona – povertà tu sempre amasti – virtù questa pel Signor. – Deh Concedi a mia speranza – tue virtù nell’ esultanza.”Una volta, nel pomeriggio della vigilia, vi era anche la sfilata di cavalli e di giumenti parati a festa con nastri colorati.
Gli animali con in groppa i loro padroni percorrevano alcune vie del paese e giungevano nel quartiere di Sant’Antonio, dove, dopo aver girato nel suggestivo vicolo intorno alla chiesa, si fermavano nel piazzale per ricevere la benedizione.
Festa di Sant’Antonio Abate
Ogni 17 gennaio la piazza si riempe di animali: capre, cani, cavalli, porcellini, che vengono portati prevalentemente dai bambini per ricevere la santa protezione del Santo.
Festa di Sant’Antonio Abate: u du uri
La sera della vigilia della festa viene celebrata una funzione molto particolare, che viene chiamata u du uri (il “due ore”, poichè anticamente veniva celebrata due ore prima del tramonto).
La mattina della festa si celebra la benedizione degli animali!
Dunque, tradizonalmente, il 17 gennaio la Chiesa ricorda la figura di Sant’Antonio Abate, santo egiziano, eremita ed asceta cristiano del III secolo d.C., che diede inizio al movimento del monachesimo occidentale.