La pizza siciliana è una delle tante gioie culinarie che l’isola offre ai suoi abitanti e visitatori. Sfincione, pitone, focaccia, schiacciata, pizzolo… ad ogni angolo della Trinacrìa è possibile trovare non una, ma tante varietà di pizza, ciascuna espressione di una particolare tradizione gastronomica.
Siete pronti a scoprire le migliori varianti di pizza siciliana?
La prima cosa da sapere sulla pizza siciliana è che è molto diversa dalla pizza napoletana e da quella romana. Ma anche che, di paese in paese, di cucina in cucina, la pizza siciliana assume forme e sapori diversi ed emozionanti. Qui abbiamo raccolto le ricette più rinomate, ma siamo sicuri che ce ne saranno tante altre ad allietare le tavole delle famiglie siciliane.
Chi ha visitato Palermo l’avrà sicuramente assaggiato. Lo sfincione è un tipo di pizza siciliana tra le più rappresentative dell’isola, tanto da essere stato inserito nella lista dei Prodotti Alimentari Tradizionali Italiani (P.A.T.) del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. E in effetti a Palermo è il simbolo del cibo da strada del luogo, presente in ogni rosticceria, panetteria, chiosco, bar…
Ha origine nel capoluogo siciliano e il suo nome, in dialetto anche sfinciuni o spinciuni, deriva dal latino spongia e dal greco spòngos che vuol dire “spugna” proprio per la sua incredibile morbidezza. La bontà unica dello sfincione è che mai in nessuna focaccia si è vista un’unione così armoniosa degli ingredienti. L’impasto soffice si fonde con la salsa di pomodoro, le acciughe, la cipolla, il caciocavallo ragusano e l’origano, lasciandosi sciogliere in bocca assaggio dopo assaggio.
Un’altra pizza siciliana simile allo sfincione è la rianata trapanese, farcita con sarde o acciughe dissalate, pomodori pelati sminuzzati, aglio pestato, prezzemolo tritato, pecorino siciliano, olio extravergine d’oliva. E tanto, tanto origano: ecco perché spesso viene chiamata “orginata”.
Ci allontaniamo dal capoluogo siciliano per spostarci ad Oriente, precisamente tra Ragusa e Modica. Qui incontriamo una pizza siciliana molto diversa dallo sfincione. La scacciata, scaccia o semplicemente schiacciata, è quello che potrebbe sembrare, almeno al primo sguardo, un calzone, eppure è molto di più. La sua sfoglia sottilissima è richiusa su sé stessa con all’interno uno squisito ripieno. Nella versione tradizionale, la scaccia è ripiena di ricotta e cipolla oppure patate e verdure fresche locali. Ma è facile trovare anche ripieni differenti, ad esempio con caciocavallo ragusano e altri formaggi tipici locali, oppure carne e pesce (‘mpanata).
Il pitone è il simbolo indiscusso del tradizionale street food messinese. Dalla caratteristica forma a mezzaluna, i suoi tratti distintivi sono la morbidezza dell’impasto – fatto con farina di grano tenero, strutto e sale – la panatura dorata ed il ripieno ricco di ingredienti locali. L’origine del nome è controversa ed è solito chiamarsi sia pidone che pitone.
Una dorata e croccante panatura racchiude il ripieno tradizionale del pitone messinese e cioè scarola, tuma e acciughe. Ma non è finita qui, perché vi potrebbe capitare di trovare anche ricette diverse da quella classica. Ad esempio, un pitone ripieno di prosciutto e formaggio o alla norma. E anche sulla cottura, potreste rimanere sorpresi perché i pitoni sono buonissimi fritti, come vuole la tradizione, ma anche al forno. Provare per credere!
Rimaniamo sempre a Messina per incontrare un’altra squisita pizza siciliana: la focaccia messinese. Le sue origini sono molto antiche, ma solo dalla seconda metà del Novecento si diffonde in città tra tutti gli artigiani del mestiere la sua ricetta tradizionale. Fino a diventare oggi uno dei più importanti street food messinesi presenti in ogni forno e panificio della città.
La focaccia viene spesso confusa con lo sfincione palermitano per la sua morbidezza. Tuttavia, ci sono molte differenze tra le due. Prima di tutto l’impasto: quello della focaccia è più alto rispetto allo sfincione, arrivando suppergiù a 3,5 cm di altezza.
La seconda differenza tra la focaccia e lo sfincione è la farcitura che nel primo caso racchiude scarola, pomodori a pezzi, acciughe e la tuma, un formaggio tipico siciliano diverso dal caciocavallo. Lo stesso ripieno che – se siete stati attenti – ricorderete essere tipico del pitone.
Concludiamo questa carrellata delle migliori varianti di pizza siciliana con il pizzolo. Le sue origini sono molto umili e derivano da quella antica tradizione contadina che davvero non ha eguali nel sapiente utilizzo degli avanzi in cucina. E, infatti, il pizzolo nasce proprio così, quasi per caso, a Sortino, un paese del siracusano. L’impasto avanzato del pane fatto in caso viene riutilizzato e diviso in due panetti e steso in altrettante sfoglie, che verranno poi messe l’una sopra all’altra. Nel mezzo, un ripieno fatto anch’esso con gli avanzi del pranzo.
L’origine del nome deriva da pizzola, la pietra piatta del forno sulla quale veniva cotto appunto il pizzolo. Oggi, è possibile trovare i pizzoli nelle focaccerie e panetterie ma anche in posti che prendono il nome di “pizzolerie” in onore del manicaretto. Tra i ripieni più gettonati potrete trovare spinaci, melanzane e peperoni abbinati al formaggio, oppure carne di cavallo o di cinghiale, funghi e salsiccia, prosciutto crudo e scamorza.
L’Ancora è la rosticceria, gastronomia e caffetteria tipica di Messina che affaccia sullo Stretto. Al suo interno regnano i colori, i profumi e i sapori tipici messinesi e siciliani. Arancini, pitoni, focacce, schiacciate, piatti della gastronomia, cannoli, cassate e tanto altro ancora vi aspettano a Messina in Viale della Libertà.